Dal 20 novembre 1989, quando fu approvata la Convenzione ONU per i diritti dell’Infanzia, ad oggi sono stati compiuti molti e importanti passi avanti per la tutela dei minori, ma la strada per la piena realizzazione dei diritti di tutte le bambine e di tutti i bambini e degli adolescenti è ancora molto lunga.
Esposti alle violenze della guerra, agli abusi, alla fame, alla malattia, alla povertà estrema, i bambini del mondo interpellano la politica nazionale e internazionale e la coscienza di ognuno di noi. Parlamento e Governo italiani hanno compiuto un passo importante con l’istituzione di un fondo per il contrasto alla povertà educativa e con il disegno di legge sulla povertà consapevoli che proprio la povertà rappresenta una delle condizioni di maggior rischio per i minori.
Tuttavia ciò che resta da fare è ancora tanto. Stenta a radicarsi, qui e nel mondo, una nuova cultura dei diritti dei bambini soggetti a pieno titolo di diritti inviolabili quali l’accoglienza, la scuola, la cura, la protezione.
Quel superiore interesse del fanciullo che la Convenzione di New York pone al centro e al di sopra di tutto è troppo spesso dimenticato, ignorato. La condizione minorile deve entrare nell’agenda politica del mondo se il mondo vuole assicurarsi un futuro migliore poiché non esiste patrimonio più importante dei bambini. Sono loro il nostro futuro.